destionegiorno
Si può iniziare a scrivere anche quando i capelli sono diventati bianchi. Ritengo che l' esperienza giunta al culmine della vita può raccontare molte più cose. Il mio maestro è stato Bruno Baldassarri, conosciuto in alcuni miei viaggi che mi hanno portato in Toscana ,dove lui è nativo ed è ... (continua)
|
Ritorneranno verdi i nostri prati
e noi ci correremo a piedi nudi
leggeri, accarezzando la rugiada
che ci farà felici come un tempo!
Si schiarirà il cielo nel suo azzurro
senza una nube, senza alcuna macchia
e ci vedrà... leggi...
|
Danzano al vento
le foglie d’autunno,
portando lontano
lontano il ricordo
di giorni d’estate.
Lassù un paesino
irradiato dal sole
ormai sta lottando
con nuvole nere!
Già cala la sera
in tutte le case!
Il primo camino
s’accende... leggi...
|
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
La pagina personale "mariavittoriaspinoso.scrivere.info" sarà presto disabilitata se non avviene l'iscrizione al Club Scrivere. In caso di rinnovo effettuato, scrivere in redazione la data di rinnovo.
Questa poesia è pubblicata anche nel sito RimeScelte |
Maria Vittoria Spinoso
Tu che mi chiami amore,
che sai del mio dolore?
Guarda il mio viso, guarda
rivolto all'infinito,
dove anche il mio sguardo
fuggito è all’orizzonte!
Si è fermato lì,
nell'isola felice
che fu tutta la vita
con lui a me concessa,
lì, nel ricordo estremo
c’è ancora la mia casa,
c'è ancora il mio cielo,
un cielo cristallino
come i suoi occhi chiari,
dove le nostre notti
non finivano mai,
e il giorno ci trovava
ancora abbracciati,
perché per noi amare
era salire su il cielo
oltre i confini della ragione.
Tu che ne sai, che mi chiami amore,
della mia vita spesa
in un solo respiro?
Vorresti farmi uscire
da tutti i miei silenzi.
Ma tu forse non senti,
io parlo all’infinito,
parlo alle mie ombre:
sono aquila e vado,
lo bacio ancora e torno.
Tu che mi chiami amore,
Io lo chiamo ancora
amore immenso, eterno,
quello non può avere fine! |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge. |
«Ha partecipato al II concorso SCRIVERE 2016 di Bagheria» |
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|