destionegiorno
Si può iniziare a scrivere anche quando i capelli sono diventati bianchi. Ritengo che l' esperienza giunta al culmine della vita può raccontare molte più cose. Il mio maestro è stato Bruno Baldassarri, conosciuto in alcuni miei viaggi che mi hanno portato in Toscana ,dove lui è nativo ed è ... (continua)
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Ritorneranno verdi i nostri prati
e noi ci correremo a piedi nudi
leggeri, accarezzando la rugiada
che ci farà felici come un tempo!
Si schiarirà il cielo nel suo azzurro
senza una nube, senza alcuna macchia
e ci vedrà... leggi...
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Danzano al vento
le foglie d’autunno,
portando lontano
lontano il ricordo
di giorni d’estate.
Lassù un paesino
irradiato dal sole
ormai sta lottando
con nuvole nere!
Già cala la sera
in tutte le case!
Il primo camino
s’accende... leggi...
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Maria Vittoria Spinoso
Le sue 29 poesie in Riflessioni
| Forse mi ero bendata gli occhi,
sbarrato i cancelli della vita,
allora non capivo forse il tempo
quello che era migliore da vivere,
quando le gote, esposte al sole,
avevano allora vero colore.
Dovevo aprire di più le mani
ma erano legate, ben
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| Il ceppo della quercia si consuma
nel camino di casa tua arde silenzioso,
come i giorni alla fine
del tuo mandato!
Sono giorni dolenti,
così roventi da mandare al macero.
Quei filari di pioppi che incorniciano
la finestra di
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| Bussate, vi prego, a quelle porte,
quando pensate che un pianto di bambino
sia spento in un tramonto di notte,
forse potrebbe ancor non esser morto!
Bussate, vi prego, a quelle porte,
quando il vocio festoso di bambine
dalle camere di giochi e
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| O ragazzo del sud,
che sfidi le speranze,
che vivi sogni arditi,
non sai che Dio da sempre
li aveva stabiliti?
Le lacrime ha contato,
accarezzato ha i sogni
e con un suo abbraccio
ti ha sempre accompagnato!
Aperta hai la voliera
dove
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| Imparerai col tempo
che non tutti i giorni
sono come li vuoi
e che cavalcare quelli peggiori
ti renderà più forte.
Imparerai anche
che, se il cuore è altrove,
meglio lasciarlo lì,
dove calpesti il suolo.
Imparerai
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| L’arcobaleno, lettera d’amore,
scritta da un pittore che attingeva
il suo pennello nel profondo mare,
dove era nascosto ogni colore!
Le parole, uccelli migratori,
che lasciano festanti una scia
e viaggiano sicuri
in buona compagnia.
E
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| Non ho bisogno io di tasche piene
di soldi e di averi,
ma d’attenzioni umane,
di fiori del pensiero
e di presenze energiche.
Voglio vedere statue
con vene fluttuanti ed animate!
Odio i fiumi glaciali,
l’odor dei sentimenti
morti, di cervelli
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| Tra le giornate spente,
io non mi affliggerò
e nulla muterò
di quello che mi resta
per questi tempi stretti
della mia età che avanza.
Piacevole è per me
adesso contemplare
il mondo, se profuma
d’amore
e le montagne
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| Tu quante volte mi vorrai vedere,
quando sarai assente:
ti scoprirai a sorridere
pensando a me, a noi.
E mi ricorderai,
quando ti troverai
davanti allo specchio
ed una mia ruga
volerà sul tuo viso!
E mi ricorderai,
quando saprai
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| I poeti non devono morire!
Sono gli unici loro
che vivono sui fiori
e producono miele,
parole che nessuno
sa meglio profumare.
I poeti non sono affatto uomini,
sono soltanto anime
e sono i vagabondi
della parola e dei
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| Ho passeggiato, quando il mondo chiude
di notte le sue imposte,
e tutto mi sembrava più freddo,
come quando scendono le nebbie
d'intorno e dentro al cuore!
Per vie ho camminato, e per cortili
che odoravano di povertà:
dalle porte
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| Dove è finito
quel paesaggio alpestre,
con le viuzze strette,
dove i fiori sui balconi
traboccavano di colori
e l’odore della legna
impregnava ogni dove.
Il tempo
sembrava non passasse mai,
per il vecchio
sonnecchiante
che rubava un
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| Perché ti chiamarono con questo nome
che vuole dire “vincitore del mondo”;
questo lo sa il Signore Dio nostro:
Angelo avresti dovuto chiamarti!
I tuoi fratelli Cherubini
prepararono quei bagagli,
con sette giochi da portare,
in quel tuo
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| Se il mondo sembrerà fuggire
come quel treno adesso in corsa,
vedrai finire il paesaggio,
che tanto piaceva ai tuoi occhi.
Sappi che poco dopo ad un tratto
sentirai lo strider dei freni
e la fermata che volevi.
Potrai toccare allora
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| Dove andrà a soffiare il vento
se non vi saranno più rami
ad ascoltare il canto!
Dove troverà alloggio
la madre al morbido nido,
se non vi saranno più radici
a sostenere la sua culla?
E’ un lento morire senza fronde,
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