destionegiorno
Si può iniziare a scrivere anche quando i capelli sono diventati bianchi. Ritengo che l' esperienza giunta al culmine della vita può raccontare molte più cose. Il mio maestro è stato Bruno Baldassarri, conosciuto in alcuni miei viaggi che mi hanno portato in Toscana ,dove lui è nativo ed è ... (continua)
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Ritorneranno verdi i nostri prati
e noi ci correremo a piedi nudi
leggeri, accarezzando la rugiada
che ci farà felici come un tempo!
Si schiarirà il cielo nel suo azzurro
senza una nube, senza alcuna macchia
e ci vedrà... leggi...
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Danzano al vento
le foglie d’autunno,
portando lontano
lontano il ricordo
di giorni d’estate.
Lassù un paesino
irradiato dal sole
ormai sta lottando
con nuvole nere!
Già cala la sera
in tutte le case!
Il primo camino
s’accende... leggi...
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Maria Vittoria Spinoso
Le sue 179 poesie
| Abbracciami Signore,
non sento questa stretta
ormai da tanto!
Mi rialzerò se vuoi,
e mi starai accanto!
Se manderai la stella
ad accarezzarmi il viso,
mi distenderò
quasi come in un sorriso.
Sarò più sicura
non mi
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| Non ho bisogno io di tasche piene
di soldi e di averi,
ma d’attenzioni umane,
di fiori del pensiero
e di presenze energiche.
Voglio vedere statue
con vene fluttuanti ed animate!
Odio i fiumi glaciali,
l’odor dei sentimenti
morti, di cervelli
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| Cerco ancora nello sguardo
di quel vecchio un po' ricurvo
quello sguardo di mio padre!
Mi fu dato poco tempo
per restare insieme a lui:
avevamo tante cose
noi da dirci con affetto.
Sono certa che egli avrebbe
nelle sue calde mani,
sulla sua
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| Tra le giornate spente,
io non mi affliggerò
e nulla muterò
di quello che mi resta
per questi tempi stretti
della mia età che avanza.
Piacevole è per me
adesso contemplare
il mondo, se profuma
d’amore
e le montagne
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| Come il vortice che fa la ballerina,
in un breve spazio di respiro
annulli i sogni di bambina.
lentamente hai chiuso gli occhi
alle bambole,”piccina”!
che non vedano che inerme
stai il tuo cuore, congelando
con il sole il tuo splendore!
Sono
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| Pì lu dui Novembri
li picciriddi svegli sunnu
di santa matina!
nun pensanu iddi
a cosa fari prima.
Sunnu angariati
pì li casi chini,
a circari
giocattoli, trummetti e bambolini.
Li granni
approfittanu e ammuccanu
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| A tempu di calaciligna,
'lu rispettu
era, comu 'na parola d’onuri,
pì cunfortu e rassegnazioni
la genti priava e dicia:
“comu voli lu Signuri”!
Quannu me matri salutava
la nanna mia,
ci parrava ittannu vuci,
(canusceva la so
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| Ho passeggiato, quando il mondo
chiude di notte le sue imposte,
e tutto mi sembrava più freddo,
quando scendono le nebbie
d'intorno e dentro al cuore!
Per vie ho camminato e per cortili
che odoravano di povertà:
dalle porte
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| Parlami ancora e ancora,
poeta, che sai scegliere
parole delicate e raccontare
come soffi d’aprile,
come fiori sbocciati
lontano!
Non lacrime nasconda
il tuo cuore, o poeta;
scegli giorni sereni,
se pensi a donare
e diffondi parole
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| Tu quante volte mi vorrai vedere,
quando sarai assente:
ti scoprirai a sorridere
pensando a me, a noi.
E mi ricorderai,
quando ti troverai
davanti allo specchio
ed una mia ruga
volerà sul tuo viso!
E mi ricorderai,
quando saprai
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| I poeti non devono morire!
Sono gli unici loro
che vivono sui fiori
e producono miele,
parole che nessuno
sa meglio profumare.
I poeti non sono affatto uomini,
sono soltanto anime
e sono i vagabondi
della parola e dei
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| Ho passeggiato, quando il mondo chiude
di notte le sue imposte,
e tutto mi sembrava più freddo,
come quando scendono le nebbie
d'intorno e dentro al cuore!
Per vie ho camminato, e per cortili
che odoravano di povertà:
dalle porte
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| Tu che mi chiami amore,
che sai del mio dolore?
Guarda il mio viso, guarda
rivolto all'infinito,
dove anche il mio
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| Dove è finito
quel paesaggio alpestre,
con le viuzze strette,
dove i fiori sui balconi
traboccavano di colori
e l’odore della legna
impregnava ogni dove.
Il tempo
sembrava non passasse mai,
per il vecchio
sonnecchiante
che rubava un
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| Guardavo gli arbusti nei loro filari,
sostegno alla terra e dono di avi.
Protesi tra essi nel cielo infinito,
tra il loro equilibrio di rami e colori.
Un quadro nel cielo, colore turchino,
dipinto abilmente disteso supino
dal grande, infinito
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